Cordovado

Di antico insediamento, forse precedente l’epoca romana, Cordovado racchiude  nel suo toponimo il significato di un complesso agricolo, “curtis”, posto in prossimità del guado, “vadum”, su un antico ramo del Tagliamento. Quel passaggio  era attraversato da una strada importante, che collegava la vicina Portogruaro  all'area austriaca e tedesca. L’importanza geografica del sito indusse i vescovi di Concordia, che ebbero pure il titolo di marchesi di Cordovado, a fortificare la corte  intorno ai secoli XI-XII e a fare di Cordovado il loro più rilevante castello di pianura, sede di poteri civili, militari e ecclesiastici. Oggi il nucleo più antico della cittadina è appunto il suggestivo Borgo Castello, le cui strutture alto-medioevali si intrecciano con linee settecentesche di due dimore gentilizie che vi si fronteggiano:  villa Attimis-Freschi-Piccolomini e palazzo Ridolfi-Bozza-Marrubini, chiamato anche “del Capitano” e decorato all’interno dai pregevoli affreschi di Giovanni Francesco Zamolo. Nel territorio circostante, che si estende fino al Comune confinante di Sesto al Reghena, dove si trova le celebre fontana di Venchiaredo celebrata da Ippolito Nievo, si è sviluppato un primo nucleo di “Parco letterario” dedicato al nome dell'autore delle Confessioni d’un Italiano.
Cordovado, con la frazione di Suzzolins,  occupa una superficie di 12,12 km e ha una popolazione di poco più di duemila abitanti.

Il territorio di Cordovado, insieme a quello del comune confinante di Sesto al Reghena, esercitò la sua attrazione sulla sensibilità pasoliniana per la bellezza del paesaggio, ricco di acque sorgive e piccoli laghi, e soprattutto per le tracce della presenza di Ippolito Nievo, autore particolarmente caro a Pasolini. Tra queste, in mezzo agli alberi di un piccolo bosco, la celebre Fontana di Venchiaredo, esaltata nel romanzo neviano Le confessioni d'un Italiano e a sua volta rievocata in versi anche da Pasolini.

I luoghi a Cordovado citati nelle opere di Pasolini

Fontana di Venchiaredo

Fontana di Venchiaredo

Appena fuori del paese di Cordovado, oltre la linea ferroviaria (ma in Comune di Sesto al Reghena), nel cuore di un sito oggetto di un recente ripristino ambientale, si può ammirare la fontana di Venchiaredo celebrata da Ippolito Nievo nel suo capolavoro romanzesco Le confessioni d’un italiano.

Laghetto del Pacher

Laghetto del Pacher

Il laghetto Paker o Pacher, a meno di un chilometro dalla Fontana di Venchiaredo celebrata in epoche diverse da Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini, si trova in località Casette, nella bellissima campagna ricca di risorgive distesa tra i Comuni di Cordovado e Bagnarola di Sesto al Reghena.