Laghetto del Pacher

Cordovado

Il laghetto Paker o Pacher, a meno di un chilometro dalla Fontana di Venchiaredo celebrata in epoche diverse da Ippolito Nievo e Pier Paolo Pasolini, si trova in località Casette, nella bellissima campagna ricca di risorgive distesa tra i Comuni di Cordovado e Bagnarola di Sesto al Reghena. Questa suggestiva conca d’acqua  di origine artificiale, alimentata da una falda sotterranea, vanta una preziosa biodiversità, che ne fa anche il paradiso degli appassionati della pesca sportiva.
All’Epifania è meta di frotte di visitatori che accorrono ad ammirarvi il rito della Befana, con le immersioni dei sub e infine l’accensione del tradizionale falò-foghera, da cui trarre gli auspici per l’anno nuovo.

Le parole di Pasolini

Il laghetto splendeva liscio liscio

"Oltre alla festa della classe del '29, c'erano state le sagre in tutti i paesi dei dintorni, a Cintello, Savorgnano, Gleris, e poi quella famosa di San Pietro e Paolo a Valvasone, e a Saletto, Morsano, Teglio, Cordovado... A Cordovado era stata bella; dopo aver ballato tutta la notte, e bevuto, verso le due avevano deciso di andarsene a fare il bagno. Giunsero gridando e cantando al Pacher. Il laghetto splendeva liscio liscio sotto le stelle. Essi si spogliarono svelti in mezzo alla boschina e si gettarono nudi nell'acqua. Era appena piovuto e l'erba era bagnata, i rami delle acacie gocciolanti: tutto riluceva sotto la luna".


Le pagine iniziali del romanzo Il sogno di una cosa sono caratterizzate dall'atmosfera gioiosa della gioventù in festa, come avviene  nel frammento, appena accennato, in cui un gruppo di ragazzi va a fare il bagno di notte nel laghetto del Pacher, sotto la luna.

Edizione consultata:

P.P.Pasolini, Il sogno di una cosa, in Romanzi e racconti, a cura di W. Siti e S. De Laude, 2 voll., Mondadori, Milano, 1998 ["I Meridiani"], v. II, p. 24

Luoghi associati:

Laghetto del Pacher

La rondinella del Pacher

"Girarono intorno al Pacher Piccolo, e giunsero ai piedi di un pioppo. Si arrampicarono. Da lassù si vedeva mezzo Friuli, con i deserti di ghiaia del Tagliamento, da una parte, e in fondo la barriera delle montagne, azzurre, corrose dalla luce, sotto una leggera fila di nuvole, splendide e azzurre anch'esse. Sotto i loro piedi i due Pacher sfolgoravano  rasentati dall'argine della ferrovia, che puntava verso i campanili di Cordovado, di Teglio, di Cintello...
Sul Pacher Piccolo continuavano a giocare le rondini, sfrecciando sull'acqua. Ad un tratto Velino - sul pioppo mosso dal vento come l'albero di una nave - si mise a gridare: «Guarda, guarda, in mezzo al Pacher Piccolo, una rondine!».
Una rondine, troppo ardita, sfiorando l'acqua si era abbassata fin sotto il pelo, e ora vi si dibatteva dentro, affogando. Si vedevano le sue ali nere agitarsi e smuovere in larghi anelli le acque stagnanti del Pacher.«Annega annega», gridava Velino. Erio, ch'era più in basso, si lasciò scivolare giù lungo il tronco liscio, e saltò sull'erba tutto scorticato. Ora, dal basso, la rondine pareva ancora più lontana dalla riva, perduta nel centro del laghetto. Erio si calò nell'acqua fin che gli giunse al petto, poi si mise a nuotare in direzione della rondine. Velino lo stava a guardare dal pioppo. Quando Erio fu vicino alla rondine, Velino lo vide che tentava di afferrarla, ma ogni volta che la toccava, ritirava come spaventato la mano.  «Che fai?» gli gridò. «Perché non la prendi?» «Mi becca», gridò Erio. Velino rise, scese dal pioppo e andò anche lui coi piedi dentro l'acqua. Erio intanto si era deciso ad afferrare la rondinella, e ora nuotava pian piano verso la riva; appena vi giunse, Velino gli prese la rondine dalle mani. «Perché l'hai salvata?» gli chiese. «Era bello vederla annegare.» Erio non gli rispose; riprese la rondine tra le mani e la guardava. «E' piccola», disse,«adesso lasciamo che si asciughi.»
Ci volle poco perché si asciugasse; dopo cinque minuti rivolava tra le compagne nel cielo del Pacher, e Erio ormai non la distingueva più dalle altre".


Il racconto, scritto in Friuli, fu pubblicato a Roma su "Il Quotidiano" del 3 settembre 1950. Con inserti di gergo romanesco, l'episodio del salvataggio della rondine sarà trasposto da Pasolini nel finale del primo capitolo di Ragazzi di vita.

Edizione consultata:

P.P.Pasolini, La rondinella del Pacher, in Romanzi e racconti, a cura di W.Siti e S. De Laude, 2 voll.,  Mondadori, Milano, 1998 ["I Meridiani"], v. I, p. 1395.

Luoghi associati:

Laghetto del Pacher